13/09/24

SINOSSI di ARMONIA DELLE RESISTENZE

Nella narrazione di ARMONIA DELLE RESISTENZE vengono ospitati episodi di vari abitanti di una città italiana. Le esperienze che essi vivono potrebbero essere riconosciute come tipiche o ordinarie in una vita, seppure si intrecciano tra di loro: relazioni che cominciano e altre finiscono, donne che ritrovano sé stesse, un adolescente che matura, un prete che cerca di vivere appieno la sua ricerca spirituale... Eppure, sono avvenimenti che si colorano di note fantastiche per un dettaglio imprevedibile che rende quel mondo unico e per cui qualsiasi normalità è influenzata. Questo dettaglio è la convinzione diffusa tra le persone che sia possibile ottenere delle indicazioni sul proprio avvenire, e quindi sulla propria vita e il proprio destino, attraverso la lettura casuale di una frase scelta a caso da un libro. È come se fosse un rito che permetta di intercettare dei suggerimenti tagliati su misura per sé da qualcosa di immensamente più grande. Questa utopia viene vissuta in modo positivo dalla protagonista, Nanà, perché permetterebbe intuizioni sincere per prendere decisioni, e in modo negativo da Francesco che identifica ciò come una privazione della libertà a guisa di una nuova rigida religione. Il mondo interiore dei personaggi prevale quindi sulla narrazione di ARMONIA DELLE RESISTENZE nel tentativo di chiarire se le proprie scelte sono influenzate da questa pratica o se essi si sentono veramente liberi. Fin dai primi capitoli si vive l’incontro e lo scontro di due mondi: la fede nell’ineluttabilità del destino e l’opposto; questi, impersonati da Nanà e Francesco, diventa una storia d’amore, costantemente in bilico su quale dei due spicca sull’altro. Lo scopo del romanzo è sollevare il tema dei condizionamenti personali e sociali e di quanto questi possano determinare la possibilità per l’individuo di realizzarsi e conoscersi veramente nel profondo. In un mondo in cui sempre più ci si può sentire spersonalizzati tramite l’uso della tecnologia, il paradosso che porta un mezzo di comunicazione ancestrale come un libro quando usato come profetico deve passare per delle rivoluzioni personali. I colpi di scena presenti nella narrazione sono causati dall’aver effettivamente scritto la narrazione a seconda dell’esito ottenuto dalla lettura di frasi scelte a caso da libri quando lo stanno facendo i vari personaggi lungo la storia. La voce narrante racconta in terza persona e in alcuni passaggi esprime delle personali inattese opinioni sugli stati mentali dei personaggi come se fosse nella posizione di poter osservare ed essere consapevole di tutto; come se fosse quell’immenso che pervade ogni cosa, di cui i personaggi sono alla ricerca con la lettura delle frasi dai libri.

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