Chi come me ha la passione di visitare posti abbandonati, sa bene quanto potente possa essere la natura quando è libera dal controllo dell’uomo. Sono sufficienti pochi giorni, infatti, perché le piante spuntino dove prima c’era un marciapiede, se si smette di camminarci sopra; dopo qualche settimana l’edera e altre piante rampicanti avranno già coperto buona parte delle superfici; un piccolo bosco si farà strada tra le crepe e gli interstizi fino a spingere e travolgere i muri. Gli edifici si mostrano per quello che sono, non appena cadono in disuso: un fragile cumulo di sabbia.
Quante volte ho trovato alberi sani e forti cresciuti da soli dal centro di una stanza, dove prima c’era il tavolo della cucina o una rampa di scale… Molto spesso, il curiosare nelle case vuote deve essere compiuto con cautela perché le piante fagocitano quello che secondo gli ingegneri dovrebbero invece essere i punti saldi: fondamenta, pavimenti, colonne, il tetto… Basta che non ci sia nessuno a tener lontano la vegetazione che ogni cosa potrà crollare e diventare di nuovo terra fertile… Infatti, anche se osserviamo queste cose, non si deve credere che la natura ci sia ostile. Cerca semplicemente la vita, non di prevaricarci; le piante sono semplicemente alla ricerca di una base sulla quale aggrappare le proprie radici… Anche qualcosa di enorme come un edificio, se dovesse crollare non sarà mai veramente una distruzione.
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