Oltre a farsi prendere dalla curiosità al punto da protendersi in avanti nel vuoto, sopra allo strapiombo, quest’uomo deve anche fare attenzione a mantenersi saldo alle proprie stampelle.
Certe volte le persone si spingono letteralmente in avanti, oltre le proprie sicurezze, se sentono che comunque qualcosa c’è. Qualcosa che proprio perché più avanti rispetto al terreno che sostiene, deve essere per forza diverso, unico, mai visto prima…
Non è per il piacere del rischio che ci si comporta così, è la nostra natura. Anzi, se non ci fosse stato il termine della terra e la fine del sentiero segnato, quell’uomo non si sarebbe incuriosito a tal punto.
Potremmo anche affermare che è facendo così, che siamo esseri umani. Tutti noi, infatti, ricorderemo innumerevoli volte che hanno allungato la testa, percorsi metri o chilometri in più soltanto per la sete di sbirciare un poco più in là.
Questa è pure la forza che ha favorito l’intero progresso e le scoperte conquistate in ogni campo. Ovunque e in qualsiasi epoca.
E tutti noi sappiamo anche che si riferisce a una curiosità che ha a che fare con noi stessi come persone… con una coscienza e forse un’anima. Guardare dentro di sé è come sporgersi dal burrone di una montagna e se qualcosa c’è oltre, significa che, in qualche modo, da qualche parte sia raggiungibile.
A pochi passi, anche senza stampelle o la possibilità di vedere nitidamente di fronte a noi, riusciremmo a discendere e familiarizzare con qualche nostro mistero.
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