La fotografia viene universalmente considerata come testimone della realtà. Tuttavia, è impossibile utilizzare la fotografia per questa funzione, oggigiorno, a causa della mole enorme di immagini che la nuova tecnologia permette. Ovvero, è impossibile storicizzare tutte le immagini prodotte e quindi è arduo leggere la Storia attraverso la foto.
Stavo ragionando su questo quando cercavo di capire se avesse ancora senso riflettere sulla fotografia ai giorni nostri. Capire come potrebbe essere fattibile una storicizzazione (o anche solo partire con un'archiviazione) di tutte le immagini che vengono attualmente prodotte è l'argomento che merita le più immediate soluzioni. Forse, si potrebbe semplicemente aspettare che tutto diventi obsoleto e perderlo come stiamo perdendo la Storia tramandata con supporti non più utilizzati: vinile, pellicola... e ripartire da zero?
Forse, c'è da aggiungere, che una delle cose che più mi irritano delle nuove tecnologie è che mi fanno sentire di essere diventato un'immagine, una copia, o al massimo la matrice o la pellicola. Sono un prodotto fotografico, video, ci sono forse più dati di me (e io contribuisco ad aumentarne, anche ora) che azioni da me compiute. Utilizzando così tanto queste tecnologie non mi contraddico, perché quello a cui tendo è trovare quel nuovo canale che sarà ancora più ampio, massiccio, forse totale che sostituirà l'attuale e internet. Qualche cosa in cui ci sarà talmente tanta dispersione da comportare una fusione. Se mi piace, non lo so; ora lo immagino attraverso la mia arte, ma se guardo alle nuove generazioni nate nell'era digitale, mi pare tutto talmente noioso... Perché trovano equivalente l'esperienza reale con quella mediatica\digitale; eppure ricordo che guardavo con vera speranza la capacità e produttività incontrollabile del digitale e la sua rielaborazione pixel dopo pixel: un mio progetto di allora, qualche anno fa, era appunto modificare il software di una fotocamera digitale in modo da avere già con uno scatto, un'immagine distorta; cosa che ho poi optato di fare modificando una macchina a pellicola. La foto che non propone la realtà ma una leggenda.
Di tutto ciò, quelle che isolo come questioni principali sono: la possibilità di poter comunicare esclusivamente con immagini; di connettersi tramite immagini; di sovrapporre più tempi cronologici, grazie a internet, e poter fare propri qualsiasi tipo di evoluzione. Ovvero, la potenzialità della fotografia non solo come campo artistico ma anche come campo sociale; quindi, tornando al discorso iniziale, trattare in modo parallelo la fotografia sia nella storia dell'arte che della società, cioè come gli artisti e le famiglie ne fruiscono... Senza simili distinzioni si continuerà a fare confusione. L'esempio più grande di questo pensiero sono i cosidetti "selfie": cosa è successo per cui non potessero essere più considerati semplicemente autoscatti?: ne è cambiata probabilmente la funzione, l'esecuzione, la circolazione... Cosa succede al soggetto quando si fa un selfie? Deve sicuramente percepirsi in modo diverso, (prova ne è che, una volta, una persona per strada mi ha chiesto di farle un selfie!) quindi questa, seppure può apparire patetica, è una potente rivoluzione.
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