Brainstorming
con la fotografa Lara Trevisan a proposito del progetto "Paperwalls".
"Negli
ultimi decenni sono stati trovati nuovi canali come la video arte, la body, la
net art, la mail art, il situazionismo. O nulla di organizzato a livello del
sistema dell'arte oppure nel sistema dell'arte ha fatto solo episodiche o non
costanti comparse.
Ho
comunque ridimensionato la cosa, dicendo negli ultimi anni, perché l'elenco
precedente è di qualche decennio fa.
Potrà
avvenire l'interazione fra il pubblico e l'immagine perché l'immagine è
stimolante, ma in questo progetto si farà uso delle affissioni pubbliche e
l'affissione potrebbe avvenire in un luogo non previsto. Cioè non si può
prevedere dove comparirà l'immagine e quindi non si può pensare un'immagine appropriata
al 100 % per il luogo. Questo m’interessa perché non è il mio scopo principale
creare un dialogo diretto con il passante, ma creare immagini; non faccio arte
interattiva. Una reazione da parte del pubblico o un dialogo con l'architettura
potranno anche esserci perché certamente sceglieremo immagini che abbiano
stimoli; ma non è questo l’obiettivo per me: non è arte pubblica o mera street
art.
Specialmente
in situazioni urbane, nel campo dell'arte pubblica ad esempio o in contesti da
comunità come un paese o un quartiere come via Chiavornicco o come si chiama
(del tuo lavoro sull'asfalto), i curatori hanno la tendenza a considerare
l'arte come uno sprone sociale o con una funzione sociale, come un modo per
scuotere la gente e attirarli a qualche cosa di diverso o qualcosa di
culturale: ecco, è tutto quello che non m'interessa e da cui intendo
discostarmi. Cioè, il mio scopo rimane il mio lavoro, la mia ricerca, e le mie
immagini verranno proposte come se le proponessi per una galleria d'arte; se vengono
esposte all'esterno non cambieranno forma o "funzione". Questo è uno
dei corti circuiti che m’interessano.
Io credo in un rapporto "individuale" con l'opera
d'arte, non sociale, ovvero una persona che si mette di fronte all'opera e che
osservandola ne ricava un'esperienza.".
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