12/02/14


Gli aspetti che maggiormente non si possono sapere dei miei lavori sono il rigore e la forma che ho deciso di seguire per la realizzazione di ogni pezzo, equilibrati da una ricerca iniziale che avviene fondamentalmente con l'azione. Il mio laboratorio è equipaggiato di quasi tutti i supporti di cui potrei aver bisogno per poter subito costruire le mie idee, ma le idee mi vengono in mente e mi conquistano solo quando sono all'aperto, in città, nei prati, lungo i binari. Ciò di cui ho bisogno per iniziare è infatti osservare e raccogliere quel che trovo per strada e riconoscerlo come lo scampolo iniziale di una narrazione. Cerco nuovi esperimenti su tutto ciò che mi può attrarre o sbalordire o che non riesco bene a capire: so che diventano poi i miei lavori fotografici. Successivamente, seguo questi miei lavori per approfondirli e studiarli senza così mai sapere dove giungerò alla fine del viaggio: so solo che se faccio attenzione, un percorso lo troverò già ben segnato. Il fidarmi e affidarmi al tragitto anche senza sapere il perché sto compiendolo e a cosa servirà è la forma più ricca di fede.

Nessun commento:

Posta un commento