Se per creare le mie immagini uso
fotografie stampate, provenienti dalla pellicola e non da una macchina digitale,
se uso quindi film e tecnologie sorpassate e svalutate, è normale che io poi
non sia al passo con le novità, che non conosca tutti gli aggiornamenti più
recenti o che non mi seducano e magari possa sembrare anacronistico. Perché mi
immedesimo con un periodo passato: quando c'erano le macchine che fotografavano
a pellicola, ecc. ecc. E' spontaneo per me immedesimarmi.
In questo modo, diventa più
verosimile l'immagine che vado a creare; se usassi la pellicola e
contemporaneamente assecondassi un interesse per il moderno, sarei meno
persuasivo. Ne verrebbe fuori un lavoro falso e sterile anche se perfetto da un
punto di vista dell'aspetto. Non vado comunque troppo indietro nel tempo perché
non posso confrontarmi con chi in quel periodo creava con la fotografia: è come
se dovessi sviscerare un'opzione rispetto a quanto è stato allora realizzato,
come una sorta di pratica artistica rimasta nascosta. In realtà, è come se
riprendessi il filo del discorso contribuendo con l'esperienza che si è
aggiunta fino ad ora.
Più che altro si tratta di un
procedimento che serve a me per lavorare al meglio, con onestà. Non sono sicuro
che dall'esterno possa essere compreso, specialmente perché ci sono persone che
credono che la mia sia una scelta superficiale e non estetica e poetica: se
sento ancora qualcuno (ricordo che siamo nel 2014) che usa ancora l'epiteto
"alternativo", lo sbatto al tappeto. (vedi qui sotto un K.O. filmato
a pellicola)
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