In confronto a quando c'era
l'esigenza di studiare la tecnica per essere dei fotografi e si era formati nel
corso degli anni, oggi sono in pochi a possedere questa esperienza. La
fotografia è giunta ad essere considerata un qualcosa di facile, chiunque può
fotografare. Così di frequente il risultato è mediocre. Di conseguenza, appena
qualcuno è dotato tecnicamente viene subito notato. Per me la tecnica è sempre
stata un qualcosa di spontaneo perché ho iniziato a fotografare da bambino e
sono poi restato sempre legato ad una cultura della fotografia e del cinema.
Piuttosto, quello che è fondamentale per me è il tentativo, il desiderio di
mostrare quello che voglio nel miglior modo possibile. Da qui il motivo
dell'importanza della tecnica, per me: la perfezione è basilare quanto il
soggetto stesso della foto. E, se necessario, questa può essere raggiunta anche
creando delle lacune, delle imperfezioni; cosa possibile solo se si conosce il
perché queste avvengono, la loro storia e quindi cosa diventeranno se inserite.
Le imperfezioni, che hanno molto
a che vedere con il distorcere, smontare e distruggere, si focalizzano sempre
su un elemento specifico che noto nell'immagine, un "motivo" come si
direbbe se si trattasse di musica. Questi gesti non rispondono mai a un
programma, seppure so che avverranno; non meritano neppure di essere
considerati un'esecuzione totalmente consapevole. Per lo più hanno altre
ragioni se accadono, piuttosto che il controllo o la pianificazione. Tuttavia,
quando mi aspetto di essere giunto alla conclusione e mi accorgo che il nuovo
motivo che ho inserito o il modo in cui ho modificato quanto già c'era, non mi
piace o stona, cerco di insistere con la lavorazione fino a trovarlo
sopportabile. Qui di nuovo devo lavorare lasciandomi andare. Ed è a questo
punto che inizia un più profondo lavoro di ri-disegno per raggiungere il
miglioramento dell'immagine. A volte il tutto si conclude in un'ora, altre
volte una giornata o settimane; non ha importanza il tempo, in alcune occasioni
sono movimenti, cambiamenti, disfacimenti di pochi dettagli. Tutta la macchina
si fermerebbe se cercassi di capire i perché che mi hanno portato al risultato
finale; i lavori che più ho ammirato, osservato e su cui ho più ragionato sono
infatti quelli che in breve mi hanno stufato poiché non ne percepivo più il
mistero.
Nessun commento:
Posta un commento